Può sembrare scontato per chi vive a Roma, ma fare una passeggiata in uno dei parchi storici della città e poter godere di un museo di questa bellezza è veramente un’esperienza esclusiva! Gli ospiti di Blue Inn possono farlo facilmente arrivandoci a piedi.
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La Galleria Borghese e i suoi capolavori
Costruita all’inizio del XVII sec., la Villa Borghese, oggi sede della Galleria, si trova all’interno dell’immenso parco omonimo, uno dei più bei parchi della capitale.
Camillo Borghese, esponente della famiglia di origine senese che si affermò a Roma all’inizio del 1600, divenuto papa nel 1605 con il nome di Paolo V fu un grande mecenate, soprattutto di architetti, e collezionista di opere d’arte. In questa attività fu supportato in modo significativo dal nipote prediletto, il cardinale Scipione Caffarelli Borghese, appassionato di ogni espressione d’arte antica, rinascimentale e contemporanea, volta a rievocare una nuova età dell’oro. Ricercò tenacemente sculture antiche, e favorì la creazione da parte di grandi artisti di gruppi scultorei che potessero essere messi a confronto con le opere antiche.
La Villa fu realizzata sotto la direzione di Flaminio Ponzio, a partire dal 1607 fino al 1613, e ultimata da Giovanni Vasanzio. La facciata è caratterizzata da bassorilievi e sculture antiche, che sono un’anticipazione dei tesori d’arte presenti all’interno. La struttura fu realizzata per adattarsi perfettamente all’ambiente naturale, che ne accentua il fascino.
Le opere in esposizione sono sculture, bassorilievi e mosaici antichi, oltre a dipinti e sculture realizzate fra il XV e il XVIII secolo. La collezione comprende capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello (es. “Deposizione”), Tiziano (es. “Amor sacro e amor profano”), Correggio (es. “Danae”), Caravaggio (es. “Ragazzo con il canestro di frutta”), sculture di Gian Lorenzo Bernini (es. “Apollo e Dafne”) e del Canova. Di quest’ultimo è il ritratto scultoreo di Paolina Bonaparte, giovane moglie del principe romano Camillo Borghese e sorella di Napoleone, realizzato da Canova tra il 1805 e il 1808. Nel 1807 Napoleone impose a Camillo Borghese la vendita di numerose opere fra statue, busti, bassorilievi, colonne, confluite successivamente nel fondo Borghese del museo parigino del Louvre.
Al periodo neoclassico è riconducibile l’opera di rinnovamento delle decorazioni delle sale, che si svolse a partire dal 1770 e che vide coinvolti grandi artisti fra pittori (Mariano Rossi, Anton von Maron, Nicolò Lapiccola, solo per citarne alcuni) e scultori del calibro di Vincenzo Pacetti, Agostino Penna Tommaso Righi, oltre all’argentiere Luigi Valadier.
Il rinnovamento stilistico si svolse sotto la direzione dell’architetto Antonio Asprucci, incaricato da Marcantonio IV Borghese, che mise al centro di ogni sala gruppi scultorei antichi ai quali furono raccordati i temi delle decorazioni delle rispettive sale. Tali criteri di allestimento delle sale sono rimasti gli stessi, nonostante nel tempo le opere esposte siano cambiate, e immutato è rimasto anche il fascino di questo incantevole spazio espositivo.